Narrare le opere di Dio
Il modo di agire di Dio verso il suo popolo dovrebbe essere spesso ricordato. Quante volte il Signore ordinò di erigere dei monumenti per ricordare i suoi prodigi verso l’antico Israele! Affinché gli israeliti non dimenticassero la storia del passato, Dio ordinò a Mosè di rievocare gli eventi nei canti che i genitori dovevano insegnare ai figli. Bisognava erigere questi monumenti nei luoghi dove avrebbero colpito maggiormente l’attenzione, e vegliare in modo particolare alla loro conservazione. Quando i figli ne avrebbero chiesto il significato, tutta la storia doveva essere ripetuta. In tal modo sarebbero state memorizzate l’opera provvidenziale di Dio e la sua immensa bontà nel prender cura del suo popolo e nel liberarlo. Noi siamo esortati a ricordare: “Ricordatevi dei giorni di prima, quando dopo essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti”. Ebrei 10:32. In questa epoca, il Signore ha fatto molti miracoli in nostro favore. La storia del’opera di Dio deve essere ricordata spesso ai credenti, giovani e vecchi. Non dobbiamo mai stancarci di ricordare la bontà di Dio e lodarlo per le sue opere meravigliose.TT3 18.4
Noi siamo esortati a non abbandonare la chiesa e a non trascurare i suoi servizi. Non solo per una comune edificazione ma anche per ispirarci il desiderio ardente di comunicare agli altri la consolazione ricevuta. E’ nostro dovere mostrarci gelosi della gloria di Dio e non manifestare alcun atteggiamento negativo, né con la mestizia del volto, né con parole inconsulte, come se le esigenze di Dio fossero delle restrizioni alla nostra libertà. Anche in questo mondo di dolore, di delusione, di peccato il Signore vuole che noi siamo lieti e forti nella sua potenza. L’intero nostro essere ha il privilegio di dare una decisa testimonianza positiva in ogni cosa. E’ col nostro aspetto esteriore, col nostro temperamento, con le nostre parole e col nostro carattere che dobbiamo testimoniare che servire Dio è cosa buona. Così noi proclameremo che “la legge del’Eterno è perfetta, essa ristora l’anima”. Salmi 19:7.TT3 18.5
Il lato luminoso e lieto della nostra religione sarà rappresentato da tutti coloro che si consacrano quotidianamente a Dio. Noi non dovremmo disonorare il Signore col triste racconto di prove che ci sono parse molto dure. Ogni prova accettata come strumento di educazione provocherà gioia. Allora l’esperienza religiosa risulterà edificante, elevatrice, nobilitante, ricca di buone parole e opere. Il nemico è compiaciuto quando vede le anime depresse, abbattute, scontente; egli vuole far apparire tali impressioni come l’effetto della nostra fede. Dio, invece, non vuole che la mente scenda a un così basso livello: vuole piuttosto che ogni anima trionfi grazie alla potente protezione del nostro Redentore. Dice il salmista: “Date al’Eterno, o figlioli de’ potenti, date al’Eterno gloria e forza! Date al’Eterno la gloria dovuta al suo nome; adorate l’Eterno, con santa magnificenza”. Salmi 29:1, 2. “Io t ’esalto, o Eterno, perché m ’hai tratto in alto, e non hai permesso che i miei nemici si rallegrassero di me. O Eterno, Dio mio, io ho gridato a te e tu m ’hai sanato... Salmeggiate al’Eterno, voi suoi fedeli, e celebrate la memoria della sua santità”. Salmi 30:1, 2, 4.TT3 18.6