Una visione ispirata dalla fede
In questo mondo non tutti si sono schierati col nemico di Dio. Non tutti sono diventati infedeli. Ve ne sono alcuni che sono rimasti fedeli a Dio, infatti Giovanni scrive: “Qui sono quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù”. Apocalisse 14:12. Presto la battaglia infurierà ferocemente fra noi che serviamo Dio e coloro che non lo servono. Presto ogni cosa che può essere scossa lo sarà, affinché rimangano solo le cose che non possono essere scosse.TT3 181.7
Satana è uno studioso diligente della Bibbia e sa che il suo tempo è breve, perciò egli cerca di opporsi al’opera di Dio sulla terra. È impossibile fornire un ’idea del’esperienza che vivrà il popolo di Dio sulla terra quando si manifesterà la gloria celeste e si ripeteranno le persecuzioni del passato. I credenti cammineranno nella luce che procede dal trono di Dio e per mezzo degli angeli ci sarà una costante comunicazione fra il cielo e la terra. Satana, circondato dagli angeli malefici, e pretendendo di essere il Cristo, opererà dei miracoli di ogni genere per cercare, se fosse possibile, di “sedurre anche gli eletti”. Il popolo di Dio non potrà trovare una risposta ai propri interrogativi in quei miracoli, dal momento che Satana li ha contraffatti. Il popolo di Dio tentato e messo alla prova, attingerà la propria forza nel segno ricordato in Esodo 31:12-18. Esso dovrà basarsi su un principio d’importanza vitale: “Sta scritto!”. È questo l’unico fondamento sul quale i fedeli potranno sentirsi sicuri. Coloro che hanno infranto la loro alleanza con Dio, quel giorno si troveranno senza Dio e senza speranza.TT3 181.8
Gli adoratori di Dio si distingueranno per il loro rispetto del quarto comandamento, perché esso è il segno della potenza creatrice del’Eterno. Tale comandamento testimonia del rispetto e della riconoscenza che Dio richiede all’uomo. Gli empi invece si distingueranno per i loro sforzi intesi ad abbattere il memoriale del Creatore e a esaltare il Papato romano. Il conflitto dividerà il mondo cristiano in due grandi classi: da una parte, coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù, dal’altra, coloro che adorano la bestia, la sua immagine e ne ricevono il marchio. Sebbene lo Stato e la Chiesa si uniscano affinché “grandi e piccoli, ricchi e poveri, liberi e servi” ricevano il marchio della bestia, il popolo di Dio non lo riceverà. Apocalisse 13:16. Il Veggente di Patmos vide: “quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome, i quali stavano in piedi sul mare di vetro avendo delle arpe di Dio”. Apocalisse 15:2.TT3 182.1
Prove e tentazioni tremende aspettano il popolo di Dio. Uno spirito bellicoso spinge le nazioni da un capo al’altro della terra. Però in mezzo al tempo di distretta che sopraggiungerà — tempo di angoscia quale non si ebbe mai da quando esistono le nazioni — il popolo eletto di Dio non si lascerà smuovere. Satana e le sue schiere non potranno distruggerlo, perché sarà protetto da angeli molto potenti.TT3 182.2
I giudizi di Dio — Il Signore sta per abbandonare la terra al suo destino. Ben presto si vedrà morte e distruzione, la criminalità aumenterà e i conflitti sociali tra i ceti più ricchi e quelli più poveri diventeranno più cruenti. Coloro che sono privi della protezione di Dio non troveranno sicurezza in quel giorno. Si addestreranno degli uomini a usare il loro genio inventivo per la produzione di armi sempre più sofisticate ed efficienti. — Testimonies for the Church 8:50 (1904).TT3 182.3
Ben presto dei gravi contrasti si manifesteranno fra le nazioni, contrasti che non cesseranno fino al ritorno di Cristo. Come mai in precedenza, noi dobbiamo stringerci gli uni agli altri e servire colui che governa l’universo. Dio non ha abbandonato il suo popolo e la nostra forza consiste proprio nel non dimenticare questo fatto.TT3 182.4
I giudizi di Dio s ’abbattono sulla terra. Guerre e rumori di guerre, distruzioni per incendi e inondazioni indicano chiaramente che è vicino il tempo di distretta. L’angoscia che l’accompagna andrà aumentando di intensità sino alla fine. — The Review and Herald, 24 novembre 1904.TT3 182.5
Una generazione eletta — Dio rivolge un invito al suo popolo: “Uscite di mezzo a loro e separatevene... non toccate nulla d’immondo ed io v ’accoglierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole”. “Voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, affinché proclamiate le qualità di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. 2 Corinzi 6:17, 18; 1 Pietro 2:9. Il popolo di Dio deve distinguersi come un popolo, il cui più alto ideale è quello di servire il Signore e lui solamente, senza attribuire nessun onore a se stesso, ma ricordando il patto solenne che lo riguarda.TT3 182.6
“L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: Quanto a te, parla ai figlioli d’Israele e di’ loro: “Badate bene di osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l’Eterno che vi santifico. Osserverete dunque il sabato perché è per voi un giorno santo; chi lo profanerà dovrà essere messo a morte; chiunque farà in esso qualche lavoro, sarà sterminato di fra il suo popolo. Si lavorerà sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di solenne riposo, sacro al’Eterno; chiunque farà qualche lavoro nel giorno del sabato dovrà essere messo a morte. I figlioli d’Israele, quindi, osserveranno il sabato, celebrandolo di generazione in generazione come un patto perpetuo. Esso è un segno perpetuo fra me e i figlioli d’Israele; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, e la terra e il settimo giorno cessò di lavorare e si riposò””. Esodo 31:12-17.TT3 183.1
Queste parole non ci designano forse, come popolo di Dio? Non ci dicono che noi dobbiamo amare il sacro compito che ci distingue come Denominazione? I figlioli d’Israele dovevano osservare il sabato per tutte le loro generazioni, “come patto perpetuo”. Il sabato nulla ha perduto del suo significato; d’ora in poi esso sarà un segno fra Dio e il suo popolo. — Testimonies for the Church 9:17, 18 (1909).TT3 183.2