Il commercio dei liquori
Queste parole si addicono all’opera di chi produce e vende liquori. Il suo tipo di commercio assomiglia a un furto perché non offre nulla che equivalga al denaro che riceve e ogni lira di guadagno è il risultato di un danno procurato all’acquirente.OGM 179.4
Dio ha accordato ampie benedizioni agli uomini. Se i suoi doni fossero stati usati con saggezza il mondo non avrebbe sperimentato la povertà e la miseria. La crudeltà degli uomini trasforma in maledizioni le sue benedizioni. La frutta e i cereali destinati all’alimentazione sono trasformati in veleni. Possono soddisfare la gola e la sete di guadagno ma in realtà portano solo alla rovina. Ogni anno vengono consumati milioni di litri di liquori e spesi miliardi per ottenere come risultato solo miseria, malattie, degradazione, violenza e morte. Per il suo guadagno il commerciante di liquori vende i mezzi per distruggere il corpo e lo spirito. Impone alle famiglie degli alcolizzati la povertà e la miseria. Anche se la vittima muore le pretese del venditore di liquori non si esauriscono: egli infierisce sulla vedova, riduce gli orfani a chiedere l’elemosina, dopo averli privati delle cose essenziali per vivere, affinché lo risarciscano per i debiti contratti dal marito e padre. Il pianto dei bambini sofferenti e la disperazione della madre servono solo a esasperarlo. A lui non importa se questi poveri sfortunati non hanno nulla da mangiare. Non gli importa se sono spinti verso la degradazione e la perdizione. Egli si arricchisce con il denaro di coloro che trascina alla rovina.OGM 180.1
I luoghi di prostituzione, i ritrovi dove regna il vizio, i tribunali, le prigioni, gli ospizi, i manicomi, gli ospedali si riempiono grazie al lavoro di chi vende liquori. Come la simbolica Babilonia dell’Apocalisse egli commercia “in corpi e anime d’uomini”. Dietro il commerciante di liquori c’è chi desidera la rovina degli uomini, che utilizza tutte le arti che gli agenti del male possono escogitare per avere in suo potere gli esseri umani. Egli tende le sue trappole nelle città e nelle campagne, sui treni e sulle navi, nei luoghi di divertimento, negli ambulatori medici e perfino in chiesa sul sacro tavolo della Santa Cena. Egli non trascura nessuna occasione per suscitare o alimentare il desiderio di bere bevande alcoliche. Quasi a ogni angolo di strada c’è un bar, che con le sue luci, la sua atmosfera accogliente e allegra attrae il lavoratore, il ricco ozioso e il giovane ingenuo. Nelle sale da pranzo private o nei locali alla moda, vengono offerte alle signore bevande alcoliche la cui vera natura è nascosta sotto etichette stravaganti. Ai malati e ai convalescenti vengono proposti “amari” con un elevato contenuto alcolico.OGM 180.2
Per suscitare nei bambini il desiderio di bevande alcoliche, si inserisce l’alcol nei dolci e così il commerciante di alcolici li attrae nei suoi locali. Questo commercio prosegue giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Uomini, che siano padri, mariti o fratelli — sostegno, speranza e orgoglio della nazione — sono destinati a finire nei locali dei venditori di liquori per uscirne rovinati.OGM 180.3
Questa piaga colpisce il cuore stesso della famiglia, infatti aumentano costantemente il numero di donne alcolizzate. In molte famiglie i bambini, con l’innocenza e la debolezza dell’infanzia, sono in pericolo ogni giorno per la trascuratezza e la degradazione di madri vittime degli effetti dell’alcol.OGM 180.4
Dai paesi cosiddetti cristiani questa piaga si trasmette alle popolazioni pagane. Si insegna ai più poveri e ignoranti a usare l’alcol, ma anche fra questi popoli gli uomini più sensibili e intelligenti li dichiarano veleni mortali e ne riconoscono gli effetti deleteri. Invano hanno cercato di proteggere il loro paese dalle conseguenze devastanti di queste bevande. I popoli cristiani introducono nelle nazioni pagane il tabacco, i liquori e l’oppio. Le loro passioni, stimolate dall’alcol li trascinano verso una degradazione mai sperimentata in precedenza, tanto che è quasi inutile inviare dei missionari. Venendo a contatto con i popoli che dovrebbero trasmettere loro la conoscenza del vero Dio i pagani contraggono invece dei vizi che conducono alla distruzione intere tribù e razze. È per questo che nei paesi svantaggiati si odiano gli abitanti dei paesi più civilizzati.OGM 181.1