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Sulle orme del gran medico

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    “Raccoglierà gli agnelli in braccio...”

    Quando Gesù viaggiava per il paese per guarire i malati, le madri con in braccio i loro piccoli, sofferenti o in fin di vita, cercavano di farsi spazio tra la folla per farsi notare da lui.OGM 17.6

    Pensate a queste madri pallide, stanche, sull’orlo della disperazione, ma decise e tenaci. Con il peso della sofferenza esse cercano il Salvatore. Nell’agitazione della situazione la folla le respingeva indietro, ma il Cristo si dirigeva lentamente verso di loro fino a quando non le raggiungeva. Nel loro cuore cresceva la speranza e le lacrime bagnavano i loro volti quando capivano di essere riuscite ad attrarre la sua attenzione e ispirare i suoi sguardi pieni di amore e compassione.OGM 18.1

    Rivolgendosi a una del gruppo, il Salvatore la invita a confidarsi con lui dicendo: “Cosa posso fare per te?” E lei, singhiozzando, gli manifesta il suo grande desiderio: “Maestro, guarisci il mio bambino”. Il Cristo prende il piccolo dalle sue braccia e al suo tocco la malattia svanisce. Il pallore della morte scompare, nelle vene riprende a scorrere l’energia vitale, i muscoli riacquistano forza. Gesù rivolge alla madre parole di conforto e di pace. Subito dopo gli viene presentato un caso altrettanto urgente. Il Cristo esercita di nuovo il suo potere vivificante e tutti lodano e onorano colui che compie questi miracoli.OGM 18.2

    Di solito sottolineamo con enfasi la vita straordinaria del Cristo. Parliamo delle cose meravigliose che ha realizzato, dei miracoli che ha compiuto. Ma l’attenzione che ha accordato a ciò che riteniamo di scarsa rilevanza è un’ulteriore prova della sua grandezza.OGM 18.3

    Tra gli ebrei c’era l’usanza di condurre i bambini da qualche rabbino per ottenere la loro benedizione attraverso l’imposizione delle mani. Ma i discepoli pensarono che la missione del Salvatore fosse troppo importante perché egli potesse occuparsi di queste cose. Quando le madri si rivolsero a Gesù per chiedergli di benedire i loro piccoli, i discepoli le guardarono contrariati. Pensavano che quei bambini fossero troppo piccoli per avere il privilegio di un incontro con Gesù e arrivarono alla conclusione che egli sarebbe stato disturbato dalla loro presenza. Ma il Salvatore comprese la preoccupazione e la responsabilità delle madri che cercavano di educare i propri figli nel rispetto della Parola di Dio. Egli aveva ascoltato le loro preghiere ed egli stesso si avvicinò a loro. Una madre era uscita di casa con il suo bambino per cercare Gesù. Strada facendo parlò con una vicina delle sue intenzioni e così anche lei decise di rivolgersi a Gesù perché benedicesse suo figlio. Finalmente arrivarono, ognuna con i propri figli. Alcuni di essi erano già adolescenti e giovani. Quando le madri rivelarono il loro desiderio Gesù ascoltò con simpatia quella timida richiesta, ma aspettò per vedere come i discepoli le avrebbero trattate. Quando vide che essi rimproveravano le madri e le mandavano via pensando di fargli un favore, fece notare loro che stavano sbagliando: “Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro”. Marco 10:14.OGM 18.4

    Prese i bambini in braccio, pose le mani su loro e pronunciò la benedizione per la quale erano venuti. Le madri si sentirono confortate e tornarono a casa fortificate e benedette dalle parole del Cristo. Ricevettero così quell’incoraggiamento ad assumersi i loro pesi con gioia e a impegnarsi per i loro figli con maggiori speranze.OGM 19.1

    Se potessimo sapere che cosa è successo a quel gruppo di persone, vedremmo le madri che ricordano ai propri figli quella scena e sentiremmo le parole affettuose del Salvatore. Vedremmo anche come, negli anni che seguirono, quelle parole impedirono più di una volta a quei giovani di allontanarsi dalla via delineata per le persone liberate dal Signore.OGM 19.2

    Oggi il Cristo è lo stesso Salvatore compassionevole che un giorno camminò fra gli uomini. Egli rappresenta ancora un punto di riferimento per le madri, come quando accolse tra le sue braccia quei bambini della Giudea. I nostri figli sono il prezzo del suo sangue così come lo furono i bambini di quell’epoca. Gesù conosce le preoccupazioni che si nascondono nel cuore delle mamme. Egli sa essere vicino a ogni madre nelle sue angosce perché ne ha avuta una che ha lottato con la miseria e gli stenti. Colui che affrontò un lungo viaggio per alleviare le preoccupazioni di una donna cananea farà altrettanto per le mamme del nostro tempo. Colui che restituì alla vedova di Nain il suo unico figlio e si ricordò di sua madre mentre agonizzava sulla croce, continua ancora oggi a commuoversi per le sofferenze delle mamme. Egli sarà d’aiuto e conforto ovunque ci siano bisogni e dolori.OGM 19.3

    Mamme, rivolgetevi a Gesù con i vostri problemi perché egli vi aiuterà a educare i vostri figli. Ogni mamma ha la possibilità di portare i suoi pesi ai piedi del Salvatore. Colui che ha detto “Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate” (Marco 10:14) invita ancora oggi le mamme a portare i loro piccoli per essere benedetti da lui.OGM 19.4

    Nei bambini che gli venivano presentati Gesù scorse i futuri uomini e le future donne che sarebbero diventati eredi della sua grazia e abitanti del suo regno, alcuni anche martiri per la sua causa. Sapeva che quei bambini lo avrebbero accettato come Redentore e avrebbero ascoltato i suoi insegnamenti con più prontezza degli adulti, molti dei quali erano considerati saggi ma avevano il cuore duro. Quando insegnava, Gesù si metteva al loro livello.OGM 19.5

    Il Re del cielo rispondeva alle loro domande e rendeva semplici le sue importanti lezioni per farsi capire da loro. Seminava nella loro mente quei semi della verità che sarebbero poi germogliati nel tempo e avrebbero portato frutto per la vita eterna.OGM 19.6

    Quando Gesù diceva ai discepoli di non impedire ai bambini di rivolgersi a lui parlava a quelli di tutte le epoche, ai dirigenti di chiesa, ai pastori, agli assistenti e a tutti i cristiani. Nel parlare dei bambini Gesù ci chiede: “Lasciateli venire”. Come se volesse dirci: “Verranno se non glielo impedirete”.OGM 19.7

    Fate attenzione a non presentare una cattiva immagine del Cristo con il vostro carattere poco cristiano. Non allontanate i piccoli da Gesù con la durezza e l’indifferenza. Con la vostra presenza non offrite loro l’occasione di pensare che il cielo sia un luogo tetro. Non presentate ai bambini la religione in modo incomprensibile e non comportatevi come se non fosse importante che loro accettino il Cristo. Non trasmettete loro l’idea sbagliata che la religione del Cristo sia triste e che accettare il Salvatore significhi rinunciare alle cose belle della vita. Collaborate con lo Spirito Santo che con la sua azione tocca il cuore dei bambini. Insegnate loro che il Salvatore li chiama e niente lo può rendere più felice del fatto di donargli la propria vita nel fiore della giovinezza.OGM 20.1

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