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I tesori delle testimionianze 2

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    Respirare l’atmosfera del cielo

    Dio invita il suo popolo a levarsi e a uscire dalla gelida atmosfera nella quale è tanto a lungo vissuto, a scuotere via le impressioni e le idee che hanno paralizzato gli impulsi dell’amore e che lo hanno tenuto in egoistica inattività. Egli esorta i suoi figli a sollevarsi dal basso livello terreno e a respirare la limpida e luminosa atmosfera del cielo.TT2 170.1

    I nostri culti di adorazione dovrebbero essere sante e preziose occasioni. L’adunanza di preghiera non è un’occasione nella quale i fratelli si biasimano o si condannano a vicenda, dove si manifestano sentimenti poco benevoli e si dicono parole dure. Cristo non può far parte di quelle riunioni nelle quali si manifesta uno spirito siffatto, e Satana ne approfitterà per prendere il suo posto. Non si deve permettere che penetri uno spirito non cristiano, privo di amore. Perché non riunirsi per chiedere a Dio la misericordia e il perdono? Il Salvatore ha detto molto chiaramente: “Col giudizio col quale giudicate sarete giudicati, e con la misura onde misurate sarà misurato a voi”. Matteo 7:2. Chi può stare davanti a Dio e rivendicare un carattere senza difetti, una vita irreprensibile? Allora, come osare criticare e condannare i fratelli? Coloro che possono essi stessi sperare nella salvezza solo grazie ai meriti di Cristo, che debbono cercare il perdono nella virtù del suo sangue, hanno il più stretto obbligo di esercitare l’amore, la pietà e il perdono verso i peccatori.TT2 170.2

    Fratelli, a meno che voi non vi abituiate a rispettare il luogo di culto, non riceverete nessuna benedizione da Dio. Potete, sì, adorarlo formalmente, ma non vi sarà nessun servizio spirituale. “Dove due o tre si riuniscono nel mio nome — ha detto Gesù — quivi sono io in mezzo a loro”. Matteo 18:20. Tutti dovrebbero sentire di trovarsi in presenza di Dio e anziché soffermarsi sui difetti e sugli sbagli altrui, esaminare diligentemente il proprio cuore. Se dovete confessare i vostri peccati compiete il vostro dovere e lasciate che gli altri facciano il loro.TT2 170.3

    Quando tollerate l’asprezza nel vostro carattere e manifestate uno spirito rude e insensibile, voi respingete proprio coloro che, invece, dovreste conquistare. La vostra ruvidezza distrugge in loro il desiderio di riunirsi con altri e non di rado finisce con l’allontanarli addirittura dalla verità. Dovreste rendervi conto che voi stessi siete sotto il rimprovero di Dio e che mentre condannate gli altri, il Signore condanna voi. E’ vostro dovere riconoscere e confessare la vostra condotta non cristiana. Possa il Signore operare nel cuore dei singoli membri di chiesa, affinché la sua grazia trasformatrice si riveli nella loro vita e nel loro carattere. Allora, quando vi riunirete, lo farete non per criticarvi a vicenda, ma per parlare di Gesù e del suo amore.TT2 170.4

    Le nostre adunanze dovrebbero essere rese estremamente interessanti, pervase dall’atmosfera del cielo. Non è il caso di fare lunghi e aridi discorsi, né preghiere convenzionali, unicamente per occupare il tempo. Tutti dovrebbero essere pronti a fare la loro parte e una volta che hanno compiuto il loro dovere, la riunione dovrebbe concludersi. In tal modo l’interesse sarà mantenuto vivo fino all’ultimo. Ciò vuol dire offrire a Dio un culto accettevole. Il culto dovrebbe essere reso interessante e attraente, non permettendo che esso degeneri in una specie di arido rito. E’ perciò indispensabile che noi viviamo per Cristo minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno; così Gesù dimorerà in noi e quando ci raduneremo, il suo amore sarà nei nostri cuori, sgorgando come una sorgente nel deserto, rinfrescando tutti e facendo nascere in chi sta per perire la sete dell’acqua della vita.TT2 170.5

    Il lavoro dell’intera chiesa non deve essere affidato solo a due o tre membri. No: dobbiamo coltivare individualmente una vigorosa fede attiva, portando avanti l’opera che Dio ci ha affidato. Con intenso e vivo interesse si dovrebbe chiedere a Dio: “Che cosa vuoi che io faccia? In che modo posso io compiere la mia opera per il tempo e per l’eternità?” Occorre che individualmente noi impieghiamo tutte le nostre facoltà nella ricerca della verità, utilizzando ogni mezzo a nostra portata, perché possa aiutarci in un diligente esame delle Scritture, svolto con spirito di preghiera, per essere così santificati dalla verità in vista della salvezza delle anime.TT2 171.1

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