Capitolo 4: Operai di Dio
Collaboratori nel vasto campo della messe, noi abbiamo solo ancora poco tempo per lavorare. Ora è l’occasione più favorevole che abbiamo mai avuta e perciò ogni momento dovrebbe essere accuratamente sfruttato. Il nostro Redentore era così consacrato all’opera della salvezza delle anime da desiderare il suo battesimo di sangue. Gli apostoli, a loro volta, ereditarono lo zelo del loro Maestro e con fermezza, costanza e fervore avanzarono per il compimento della loro grande opera, lottando contro i principati, le potestà, le forze spirituali della malignità che sono nei luoghi celesti.TT2 17.1
Viviamo in un tempo in cui urge una serietà maggiore di quella del tempo apostolico. Ma in molti ministri di Cristo c’è un sentimento di irrequietezza, un desiderio di imitare lo stile romantico dei revivalisti moderni, una brama di fare qualcosa di grandioso, di fare sensazione, di essere considerati abili oratori, di acquistare onore e distinzione. Se essi potessero affrontare pericoli e ricevere l’onore riservato agli eroi, si impegnerebbero nel lavoro con infaticabile energia. Ma vivere e operare rimanendo quasi sconosciuti, affannarsi e sacrificarsi per Gesù nell’oscurità, senza ricevere dagli uomini nessun particolare encomio, richiede una integrità di princìpi e una fermezza di propositi che solo pochi posseggono. Se ci si impegnasse di più per camminare umilmente con Dio, distogliendo lo sguardo dagli uomini e lavorando solo per amore di Cristo, sarebbe stato compiuto molto.TT2 17.2
Fratelli miei nel ministero, cercate Gesù con ogni umiltà e mansuetudine. Non cercate di attirare l’attenzione della gente su di voi. Lasciate che si perda di vista lo strumento umano mentre voi esaltate Gesù. Parlate di lui; umiliatevi in Gesù. C’è troppa agitazione, troppo tumulto intorno alla nostra religione, mentre il Calvario e la croce vengono dimenticati.TT2 17.3
Noi corriamo il più grave pericolo quando ci incensiamo a vicenda, quando facciamo lega per esaltarci scambievolmente. La grande preoccupazione dei farisei era di assicurarsi il plauso degli uomini, e Cristo disse loro che quello era tutto il premio che ne avrebbero ricevuto. Assumiamoci il compito che ci è stato assegnato e svolgiamolo per Cristo; se soffriamo privazione, facciamolo per amor suo. Il nostro divino Signore fu reso perfetto mediante la sofferenza. Oh, quando vedremo uomini lavorare come Egli lavorò?TT2 17.4
La Parola di Dio è il nostro modello. Ogni atto d’amore, ogni parola gentile, ogni preghiera in favore degli afflitti e degli oppressi, è riportata davanti al trono eterno e riposta negli imperituri archivi celesti. La parola divina versa luce nell’intelletto più ottenebrato e fa sentire ai più colti la loro incapacità e peccaminosità.TT2 17.5
Il nemico va oggi comperando le anime a bassissimo prezzo. “Voi siete stati venduti per nulla” (Isaia 52:3), affermano le Scritture. Chi vende la propria anima per il plauso del mondo, chi per il denaro, chi per appagare basse passioni, chi per il divertimento mondano. Giornalmente si concludono tali affari. Satana presenta la sua offerta per l’acquisto del sangue di Cristo e compera le anime a buon mercato, nonostante il prezzo infinito pagato per il loro riscatto.TT2 18.1
Grandi benedizioni e privilegi sono nostri. Possiamo assicurarci i più preziosi tesori celesti. I ministri e il popolo rammentino che la verità dell’Evangelo rovina, se non salva. L’anima che rifiuta di ascoltare i quotidiani inviti della grazia potrà ben presto udire i più solenni appelli senza provare la minima emozione.TT2 18.2
Come collaboratori di Dio abbiamo bisogno di una pietà più fervente, di una minore esaltazione di noi stessi. Più si esalta la propria persona, più viene attenuata la fede nelle testimonianze dello Spirito di Dio. Coloro che sono più intimamente uniti con Dio sono quelli che riconoscono la sua voce quando Egli parla loro. Gli spirituali discernono le cose spirituali. Essi saranno pieni di gratitudine perché il Signore ha additato i loro errori; mentre quanti confidano pienamente in se stessi, vedranno sempre meno Dio nelle testimonianze del suo Spirito.TT2 18.3
Il nostro lavoro deve essere accompagnato da profonda umiliazione, digiuno, preghiera. Non dobbiamo aspettarci che tutto sia pace e gioia. Ci sarà mestizia; ma se seminiamo con lacrime, mieteremo con letizia. L’oscurità e lo sconforto possono a volte penetrare nell’animo di coloro che sacrificano se stessi; ma questo non è contro di loro. Può essere il piano divino per indurli a cercare Dio più seriamente.TT2 18.4