Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents

I tesori delle testimionianze 2

 - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Capitolo 3: Gelosia e critica condannate

    Mi dispiace dover dire che tra i membri di chiesa vi sono lingue indisciplinate; lingue false che si dilettano nel male, nella malizia, nella maldicenza. Si hanno, così, pettegolezzi, ingerenze impertinenti e abili motteggi. Fra quanti amano il pettegolezzo, alcuni sono mossi da curiosità, altri da gelosia, molti da odio verso coloro mediante i quali Dio ha parlato per rimproverarli. Tutti questi elementi discordi sono all’opera. Taluni occultano i loro reali sentimenti, mentre altri sono impazienti di far sapere tutto quanto di male sanno o sospettano in un altro.TT2 14.1

    Ho visto che oggi è in piena attività lo spirito dello spergiuro che può far mutare la verità in falsità, l’innocenza in crimine, il bene in male. Satana esulta nel vedere lo stato in cui si trova il cosiddetto popolo di Dio. Molti trascurano la propria anima e, impazienti, aspettano l’opportunità di criticare e condannare gli altri. Tutti hanno dei difetti di carattere e non è difficile trovare qualcosa che la gelosia possa interpretare a loro danno. “Ora — dicono questi autonominatisi giudici — noi abbiamo i fatti. Muoveremo loro un’accusa alla quale non potranno sottrarsi”. Essi cercano un’occasione adatta e quindi espongono la loro manciata di pettegolezzi e presentano le loro “primizie”.TT2 14.2

    Nel tentativo di imporre il loro modo di vedere, persone dotate per natura di una forte immaginazione, rischiano di ingannare se stesse e gli altri. Esse prendono nota di espressioni incaute, senza tener conto che le parole possono essere state pronunciate precipitosamente e perciò non rispecchiare i veri sentimenti di chi le ha dette. Queste considerazioni non premeditate, spesso prive di importanza da poter passare inosservate, sono viste attraverso la lente d’ingrandimento di Satana, soppesate, ripetute fino a che un mucchietto di terra diventa una montagna. Separati da Dio, coloro che sospettano il male diventano il trastullo della tentazione. Non si rendono conto della portata dei loro sentimenti o dell’effetto delle loro parole. Condannano l’errore altrui e si lasciano andare, essi stessi, a errori maggiori. La coerenza è un gioiello.TT2 14.3

    Non c’è nessuna norma di gentilezza da osservare? I cristiani sono stati forse autorizzati da Dio a criticarsi e a condannarsi a vicenda? E’ onorevole, o addirittura onesto, strappare dalle labbra di una persona, sotto la parvenza dell’amicizia, segreti che le sono stati confidati e servirsene poi per nuocerle? E’ carità cristiana raccogliere ogni notizia non controllata, mettere in luce tutto quello che può gettare un’ombra di sospetto sull’altrui carattere e compiacersi nel servirsene a suo danno? Satana esulta quando può diffamare o ferire un seguace di Cristo. Egli è l’accusatore dei fratelli. Dovranno i cristiani essergli di ausilio in questa sua opera?TT2 14.4

    L’occhio onniveggente di Dio nota i difetti di tutti come pure le passioni dominanti di ciascuno; eppure Egli ha pazienza coi nostri sbagli e ha compassione delle nostre debolezze. Egli invita il suo popolo a coltivare il medesimo sentimento di tenerezza e di sopportazione. I veri cristiani non si diletteranno a palesare le colpe e le manchevolezze degli altri e si asterranno da tutto ciò che è abietto e corrotto per rivolgere la loro mente verso quello che è amabile e attraente. Per il cristiano ogni atto denigratorio, ogni parola di censura o di condanna sono dolorosi.TT2 15.1

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents