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I tesori delle testimionianze 2

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    Come accettare il rimprovero

    Coloro che sono ripresi dallo Spirito di Dio non dovrebbero insorgere contro il suo umile strumento. E’ Dio, non un povero mortale soggetto all’errore, che parla per liberarli dalla rovina. La natura umana non gradisce i rimproveri, né è possibile che l’animo umano non illuminato dallo Spirito di Dio si renda conto della necessità della riprensione e capisca la benedizione che essa intende recare. Quando l’uomo cede alla tentazione e si abbandona al peccato, la sua mente si ottenebra e il suo senso morale viene pervertito. Allora non tiene più conto dei richiami della coscienza la cui voce viene udita sempre meno distintamente. L’uomo perde, così, gradualmente la facoltà di distinguere fra il giusto e l’ingiusto fino a che non ha più il senso della propria posizione dinanzi a Dio. Potrà, sì, osservare le forme della religione e sostenerne con zelo le dottrine, ma sarà privo dello spirito di essa. La sua condizione è così descritta dal Testimone verace: “Tu dici: Io son ricco e mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla, e non sai che tu sei infelice fra tutti e miserabile e povero e cieco e nudo”. Apocalisse 3:17. Quando lo Spirito di Dio con un messaggio di rimprovero dice che quella è la sua condizione, egli non può stabilire se il messaggio è vero. Dovrà, perciò, rigettare l’avvertimento? No.TT2 195.4

    Dio ha dato sufficiente evidenza perché tutti quelli che vogliono farlo, possano rimanere soddisfatti della natura delle Testimonianze; è loro dovere accettare la riprensione anche se da se stessi non sanno discernere la colpevolezza del loro comportamento. Qualora si rendessero pienamente conto del loro stato, che necessità ci sarebbe di rimproverare? Ma poiché non lo conoscono, Dio misericordiosamente lo mostra, perché essi si pentano e si riformino prima che sia troppo tardi. Chi disprezza l’avvertimento sarà lasciato nel suo stato di cecità e illuderà se stesso; mentre quanti vi prestano ascolto e si danno da fare con zelo per staccarsi dai propri peccati e avere la grazia necessaria, schiuderanno la porta del cuore affinché l’amato Salvatore possa entrare e dimorare in loro. Chi è in più intima comunione con Dio riconosce la sua voce quando Egli parla. Gli spirituali sanno discernere le cose spirituali e saranno pieni di gratitudine perché il Signore ha messo in rilievo i loro errori.TT2 196.1

    Davide imparò la saggezza dal procedimento di Dio nei suoi confronti e si sottomise umilmente al castigo dell’Altissimo. Il fedele ritratto del suo vero stato tracciato dal profeta Natan rese Davide consapevole dei propri peccati e lo aiutò ad abbandonarli. Egli accettò docilmente il consiglio e si umiliò nel cospetto di Dio: “La legge del Signore — egli esclama — è perfetta: essa ristora l’anima”.TT2 196.2

    “Se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque... non figliuoli”. Ebrei 12:8. Il nostro Signore ha dichiarato: “Tutti quelli che io amo li riprendo e li castigo”. Apocalisse 3:19. “Ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non essere motivo di allegrezza, ma di tristezza; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati”. Ebrei 12:11. Sebbene la disciplina sia dolorosa, essa viene disposta dal tenero amore del Padre, “affinché possiamo essere partecipi della sua santità”.TT2 196.3

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