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I tesori delle testimionianze 2

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    Un risveglio del primo amore

    È necessario che la vostra fede sia maggiore rispetto a quello che è stata, caso diverso sarete pesati sulla bilancia e trovati mancanti. Nell’ultimo giorno la decisione finale del Giudice di tutta la terra dipenderà dal nostro zelo in favore dei bisognosi, degli oppressi, dei tentati e dalla nostra attività pratica per loro. Voi non potete trascurarli e, a vostra volta, cercare per voi stessi l’accesso alla città di Dio come peccatori redenti. Gesù dice: “In quanto non lo avete fatto a uno di questi miei minimi, non lo avete fatto neppure a me”. Matteo 25:45.TT2 173.1

    Non è ancora troppo tardi per poter riscattare le negligenze passate. Deve esserci un risveglio del primo amore, del primitivo ardore. Andate alla ricerca di quelli che avete allontanati; mediante la confessione fasciate le ferite che avete provocato. Avvicinatevi il più possibile al gran cuore dell’amore misericordioso e fate sì che la corrente della sua divina compassione scorra nell’anima vostra e passi, per mezzo di voi, nei cuori altrui. La tenerezza e la bontà rivelate da Gesù nella sua preziosa esistenza, siano di esempio per noi: esempio del modo come dovremmo trattare i nostri simili e specialmente coloro che sono nostri fratelli in Cristo. Molti sono venuti meno, si sono scoraggiati nella grande lotta della vita, laddove una parola amabile, una parola buona li avrebbe fortificati e resi vittoriosi. Non diventate mai insensibili, freddi, privi di comprensione, pronti a biasimare; non perdete mai l’occasione di dire una parola d’incoraggiamento, una parola che infonda speranza. Noi non sappiamo quale portata potranno avere le nostre parole se piene di benevolenza, i nostri sforzi cristiani intesi ad alleviare qualche fardello. Quelli che si sviano non possono essere recuperati se non con uno spirito di mansuetudine, di gentilezza e di tenero affetto.TT2 173.2

    Dio ha nella sua chiesa anime preziose; però vi sono anche uomini e donne simili a zizzania in mezzo al grano. Il Signore non affida né a voi né ad altri il compito di stabilire chi è zizzania e chi è frumento. Noi possiamo vedere e condannare gli errori altrui; ma abbiamo noi stessi dei difetti più grandi, dei quali non ci siamo mai resi conto, ma che gli altri scorgono chiaramente. — Testimonies for the Church 5:333, 334 (1885).TT2 173.3

    Dio non considera tutti i peccati di uguale portata; nella sua valutazione, come in quella dell’uomo limitato, esistono gradi di colpevolezza. Ma per quanto insignificante possa apparire agli occhi degli uomini questo o quell’atto illecito, nessun peccato è piccolo agli occhi di Dio. Le colpe che l’uomo è propenso a considerare lievi possono essere, invece, quelle che Dio stima gravi. Si disprezza l’ubriacone e si dice che il suo peccato lo escluderà dal cielo, mentre la superbia, l’egoismo e l’avidità non vengono rimproverati. Tuttavia, questi sono peccati che offendono Dio in modo particolare. Egli “resiste ai superbi” e Paolo afferma che la concupiscenza è idolatria. Quanti conoscono le minacce contro l’idolatria contenute nella Parola di Dio capiranno subito quale grave offesa sia questo peccato. — Testimonies for the Church 5:337 (1885).TT2 173.4

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