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I tesori delle testimionianze 2

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    Il dovere del lavoro

    La religione che lei professa stabilisce come suo dovere sia l’impiego del tempo durante i sei giorni di lavoro, sia la frequenza della chiesa il Sabato. Lei non è diligente nel lavoro e lascia passare ore, giorni e perfino settimane senza fare nulla. Il miglior sermone che lei potrebbe predicare al mondo consisterebbe in una decisa riforma della sua vita e nella dimostrazione di saper provvedere alla sua famiglia. Afferma l’apostolo Paolo: “Se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua ha rinnegato la fede ed è peggiore dell’incredulo”. 1 Timoteo 5:8. Lei reca biasimo alla causa mettendosi in una posizione tale da lasciarsi andare, per un certo periodo, alla piena noncuranza per poi vedersi costretto a contrarre debiti per provvedere alla famiglia. Non solo, ma lei poi non è sempre scrupoloso nell’estinguerli e magari si trasferisce altrove. Ciò vuol dire frodare il prossimo. Il mondo ha il diritto di aspettarsi una piena integrità da parte di quelli che si dicono cristiani secondo la Bibbia. A motivo della negligenza di un solo uomo nel pagare quanto giustamente deve, tutto il nostro popolo corre il pericolo di essere considerato gente non degna di stima.TT2 31.1

    “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro”. Matteo 7:12. Questo si riferisce sia a quelli che lavorano con le proprie mani, sia a coloro che hanno dei doni da dare. Dio le ha accordato forza e capacità, ma lei non ne ha fatto uso. La sua vigoria è ampiamente sufficiente per poter provvedere al sostentamento della sua famiglia. Se occorre, si alzi la mattina presto, quando ancora brillano le stelle. Organizzi i suoi piani per fare qualcosa e si metta all’opera; mantenga ogni impegno preso, a meno che lei non sia colpito da malattia. Meglio rinunciare al nutrimento e al sonno piuttosto che astenersi dal rendere agli altri quanto è loro giustamente dovuto.TT2 31.2

    La collina del progresso non si raggiunge senza fatica. Nessuno può aspettarsi di raggiungere la mèta, nel campo religioso e in quello laico, indipendentemente dai propri sforzi. Non sempre la corsa è per chi è veloce, né la battaglia per chi è forte, nondimeno chi opera con mano fiacca impoverirà. I perseveranti e gli industriosi, non solo sono essi stessi felici, ma contribuiscono largamente all’altrui felicità. La competenza e il benessere economico ordinariamente non si ottengono se non a prezzo di una intensa operosità. Faraone espresse il suo apprezzamento per questo aspetto del carattere quando disse a Giuseppe: “Se conosci fra loro (i fratelli di Giuseppe) degli uomini capaci, falli sovrintendenti del mio bestiame”. Genesi 47:6. Non c’è scusa per il fratello... a meno che scusa non sia considerata la sua incapacità di elaborare un programma e di mettersi al lavoro, come anche il suo amore per l’ozio. Per lui la via migliore da seguire è di uscir di casa e mettersi a lavorare sotto la direzione di qualcuno che stabilirà il suo programma. Per troppo tempo egli è stato, per così dire, padrone di se stesso, indolente e trascurato, e ha concluso ben poco. Il suo esempio è risultato dannoso per i suoi figli i quali hanno finito con l’avere la stessa sua indole: lasciano che sia la madre a portare ogni peso. Se sono invitati a fare qualcosa lo fanno, però non coltivano — come dovrebbero fare tutti i ragazzi — la facoltà d’intuire quello che bisogna fare per farlo senza che venga loro ordinato.TT2 31.3

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