Come comportarsi con gli sviati
Non dobbiamo condannare gli altri: non è il nostro compito. Dovremmo amarci reciprocamente e pregare gli uni per gli altri. Quando ci accorgiamo che uno si svia dalla verità, possiamo piangere su di lui come Gesù pianse su Gerusalemme. Osserviamo ciò che dice il nostro Padre celeste nella sua Parola circa gli sviati: “Fratelli, quand’anche uno sia stato colto in qualche fallo, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso, che talora anche tu non sii tentato”. Galati 6:1. “Fratelli miei, se qualcuno fra voi si svia dalla verità e uno lo converte, sappia colui che chi converte un peccatore dall’errore della sua via salverà l’anima di lui dalla morte e coprirà moltitudine di peccati”. Giacomo 5:19, 20. Che grande opera missionaria è questa! Molto più cristiana di quella che vede i poveri e fallibili mortali accusare sempre e condannare coloro che non corrispondono esattamente al loro modo di vedere! Ricordiamoci che Gesù ci conosce individualmente e che è commosso dalla consapevolezza delle nostre infermità. Egli conosce le necessità di ciascuna delle sue creature e legge l’angoscia occulta, anche se non espressa, di ogni cuore. Se uno dei piccoli per i quali Egli è morto viene oltraggiato, Egli lo nota e ne domanderà conto all’offensore. Gesù è il buon Pastore e ha cura delle sue pecore deboli, malate, erranti. Le conosce tutte per nome. Il dolore di ogni pecora e di ogni agnello del suo gregge intenerisce il suo cuore colmandolo di un amore pieno di simpatia, così che l’invocazione di soccorso giunge alle sue orecchie. Uno dei maggiori peccati dei pastori d’Israele è indicato dal profeta: “Voi non avete fortificato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella che era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta; ma avete dominato su di loro con violenza e asprezza. Ed esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, sono diventate pasto a tutte le fiere dei campi e si sono disperse. Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese e non v’è alcuno che ne domandi, alcuno che le cerchi”. Ezechiele 34:4-6.TT2 77.2
Gesù ha cura di ciascuno come se sulla faccia della terra non esistesse nessun altro individuo. Come divinità, Egli agisce con grande potenza in nostro favore, mentre in qualità di fratello maggiore si commuove per tutte le nostre sventure. La Maestà del cielo non se ne sta in disparte, lungi dall’umanità degenere e corrotta dal peccato. Noi non abbiamo un Sommo Sacerdote che sia così in alto, così elevato da non poter badare a noi o da non poter avere compassione di noi; ne abbiamo Uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza commettere peccato.TT2 78.1