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I tesori delle testimionianze 2

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    Capitolo 50: L’opera per questo tempo

    Noi siamo sulla soglia di eventi grandi e solenni. Le profezie si adempiono. Nei libri del cielo viene registrata una storia straordinaria, ricca di avvenimenti. Ovunque, nel mondo, c’è agitazione. Vi sono guerre e rumori di guerre. Le nazioni sono adirate ed è giunto il tempo in cui i morti debbono essere giudicati. Gli eventi cambiano per rendere possibile l’avvento del giorno di Dio, che si avvicina rapidamente. Rimane, per così dire, solo un momento. Però, mentre una nazione si leva contro l’altra e un regno contro l’altro, non c’è ancora una conflagrazione generale. I quattro venti sono trattenuti e lo saranno fino a che i servitori di Dio non siano stati sigillati sulla fronte. Allora le potenze della terra scateneranno tutte le loro forze per la grande battaglia finale.TT2 243.1

    Satana sta attivamente elaborando i suoi piani per l’ultimo grande conflitto nel quale tutti dovranno prendere posizione. Dopo che l’Evangelo è stato predicato nel mondo per circa duemila anni, Satana tuttora presenta a uomini e donne la stessa scena che presentò a Gesù. In modo miracoloso egli fa sì che i regni del mondo con la loro gloria passino davanti a loro. Egli li promette a tutti coloro che si prostreranno dinanzi a lui per adorarlo. Così egli cerca di sottomettere gli uomini al suo dominio.TT2 243.2

    Satana agisce al massimo delle sue possibilità per farsi come Dio e distruggere tutti quelli che si oppongono al suo potere. E oggi il mondo gli si inchina. La sua autorità viene accolta come quella di Dio e si adempie la profezia: “tutta la terra meravigliata andò dietro alla bestia”. Apocalisse 13:3.TT2 243.3

    Gli uomini, nella loro cecità, si vantano di progressi e di conquiste meravigliose, però agli occhi dell’Onnipotente non sfuggono la loro colpevolezza e la loro depravazione interiore. La ricchezza si accumula con ogni sorta di ladrocinio, non solo nei confronti dell’uomo ma di Dio stesso. Gli uomini si servono delle sue risorse per appagare il loro egoismo. Tutto quello che riescono ad accaparrare è inteso a soddisfare la loro cupidigia. L’avarizia e la sensualità prevalgono. Gli uomini coltivano gli stessi attributi del primo grande seduttore: lo hanno accettato come dio e sono impregnati del suo spirito.TT2 243.4

    Però il nembo dell’ira del giudizio è sospeso su di loro: esso racchiude gli elementi che annientarono Sodoma. Nelle sue visioni sulle realtà avvenire, il profeta Giovanni contemplò questa scena. Gli fu rivelata questa adorazione del demonio e vide che il mondo intero si trovava sull’orlo della perdizione. Mentre, tuttavia, guardava con vivo interesse, notò la schiera di coloro che osservavano i comandamenti di Dio. Essi avevano sulla loro fronte il sigillo dell’Iddio vivente. Disse: “Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. E udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essendo che si riposano dalle loro fatiche, poiché le loro opere li seguono. E vidi ed ecco una nuvola bianca; e sulla nuvola assiso uno simile ad un figliuol d’uomo, che avea sul capo una corona d’oro, e in mano una falce tagliente. E un altro angelo uscì dal tempio gridando con gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: Metti mano alla tua falce e mieti; poiché l’ora di mietere è giunta, perché la mèsse della terra è ben matura. E colui che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. E un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, avendo anch’egli una falce tagliente. E un altro angelo, che avea potestà sul fuoco, uscì dall’altare e gridò con gran voce a quello che avea la falce tagliente, dicendo: Metti mano alla tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature. E l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò le uve nel gran tino dell’ira di Dio. E il tino fu calcato fuori della città, e dal tino uscì del sangue che giungeva sino ai freni dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi”. Apocalisse 14:12-19.TT2 243.5

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